SP Life… tre anni dopo
SP-LIFE è un preamplificatore di linea basato su TL071 che, nato nel novembre 2010 da una discussione
all’interno del forum di «Costruire Hi-Fi» come soluzione dei problemi di un suo utente (Simone
Biserni, aka «op-amp»), venne poi pubblicato nel numero 141 della rivista, uscito nel gennaio 2011.
Equalizzazione RIAA e altre opzioni possibili per SP-LIFE.
Il preamplificatore SP-LIFE descritto nell’articolo postato su AudioPlay, non essendo altro che un’evoluzione di un normale amplificatore operazionale, presenta per quanto riguarda l’utilizzo della retroazione ai fini di regolare il guadagno o di equalizzarlo in frequenza esattamente le stesse possibilità di qualsiasi altro amplificatore operazionale: il tipo di implementazione che è stata fatta nel circuito di SP-LIFE non muta in alcun modo la natura di operazionale del TL071 o di altri utilizzabili al suo posto ma si limita unicamente a migliorarne qualitativamente (e un po’ anche quantitativamente) la sua linearità e la sua silenziosità generale rendendolo idoneo, se lo si desidera, a fungere da «mattone base» per la costruzione di qualsiasi preamplificatore audio che miri semplicemente a far bene il suo mestiere.
Detto con altre parole, ci si può sbizzarrire in campo audio a fare qualsiasi cosa possibile con un operazionale, dal semplice amplificatore di linea rappresentato appunto da SP-LIFE, agli stadi equalizzati RIAA per testine MM, fino ai controlli di tono e, per chi vuole, anche gli stadi di uscita di un CD-Player. L’unico limite fisico è il rumore bianco di fondo che pur non elevatissimo non è neppure contenutissimo; per tutto il resto non vi sono altri limiti se non quelli posti dalla fantasia.
La versione RIAA di SP-LIFE, presentata solo come schema vuole soltanto essere un suggerimento di utilizzo per realizzare il quale non occorre altro che sostituire la rete di retroazione (lineare) generale del circuito originale ( composta dal resistore da 180 kOhm presente tra l’emettitore del transistor di uscita e l’ingresso invertente del TL071 e la «gamba» verso massa composta dalla serie della resistenza da 10 kOhm con il condensatore da 6.8 uF che, collega l’ingresso invertente dello stesso operazionale a massa) con la rete di equalizzazione RIAA presentate nello schema (una delle tante possibili: se altri ne conoscono di migliori la usino pure senza problemi, fatta salva la condizione che il massimo guadagno di tensione indistorto ad anello chiuso ottenibile al limite inferiore della banda audio – 20 Hz – non deve superare le 400-500 volte – che significa, con i canonici 2.5 mV su 47 kOhm, un massimo di 110-120 mV di uscita a 1 kHz).
La rete che va a sostituire quella originale è quella che nello schema è composta dai condensatori CMKT da 1 a 5 e dalle resistenze R6 e da R10 a R13. Di questa rete va detto che più sono precisi valori e più è di consequenza precisa l’equalizzazione. La sola anomalia (in realtà tutt’altro che anomala ma soltanto poco usata) di questa equalizzazione rispetto a tante altre è legata al fatto che la resistenza R6 e il condensatore CKMT5 formano una costante di circa 8160 uS (corrispondente ad una frequenza di circa 19-20 Hz) che implementa un presidio antirumble incorporato nella RIAA stessa.
Questo presidio limita ovviamente anche la «possanza» della gamma bassa sotto i 100 Hz (ma non certo al punto da invalidarla) cosa che può essere poco gradita da qualcuno. Nel caso si decidesse di fare a meno di questa prima misura antirumble occorre semplicemente aumentare CMKT 5 fino a 47 uF, che ovviamentte non potranno più esssere «MKT» (cioè plastici) ma dovranno per forza di cose essere di tipo elettrolitico – meglio se non polarizzati: sono più silenziosi e più un filo più lineari dei normali elettrolitici).
Rispetto alla versione lineare del SP-LIFE, questa incorpora sull’ingresso una rete di filtro anti-RF composta dai due condensatori ceramici (C0G o NP0) da 47pF e dalla resistenza da 390 ohm. Questa resistenza potrebbe essere sostituita da una induttanza da una cinquantina di microhenry che, n teoria, dovrebbe filtrare meglio la RF… Sottolineo «in teoria» perché nella realtà dei fatti, se non ben schermata, può, anziché filtrare la RF spuria, metterci del suo a FARLA ENTRARE nel circuito, cosa che comporta come minimo un aumento del «soffio» di ingresso e, in casi estremi, il facilitare il famigerato inconveniente di trasformare un ingresso nominalmente solo di bassa frequenza in un ottimo ingresso RF con cui ascoltarsi «comodamente» la radio… soprattutto quando non se ne vuole proprio sapere!.
Se proprio non si può dormire con il rumore del TL071 si può tentare (a vostro rischio e pericolo di autoscillazioni però) con il NE5534, cioè la versione singola del NE5532. In questo caso però occorrono un paio di piccole modifiche per stare tranquilli:
1) Aumentare CL2 da 470uF a 1000 uF e portare R7 dagli attuali 330 ohm a 470 ohm (anche 560 se vi attenete rigorosamente all’alimentazione originale stabilizzata a 33 volt)
2) Saldare tra i pin 5 e 8 dell’operazionale (ora non usati) una capacità C0G o NP0 da 47pF.
Il mio franco consiglio è comunque quello di accontentatvi del TL071… Il NE5534, per funzionare come merita richiede in realtà uno schema completamente diverso e tutt’altro che banale da implementare (e che si può fare solo con la versione singola).
Di Piercarlo Boletti