Nuovo Sica 5,5 H 1,5 CP
Presentato da Sica un nuovo midwoofer da 5,5 pollici “for studio monitor”
A quella provocatoria domanda:”…ma è nato prima l’uovo o la gallina?” un biologo non avrebbe dubbi, senza la gallina non sarebbe arrivato l’uovo; senza i tanti splendidi midwoofer che il mercato ci ha offerto e ci offre da qualche anno a questa parte, ci sarebbero stati tanti meravigliosi minidiffusori? Ma senza tanti minidiffusori ci sarebbero stati tanti midwoofer?
Le grandi aziende produttrici sono ben attente a non uscire più di tanto dai binari delle loro specializzazioni, chi fa HiFi investe in questi piccoli componenti cifre consistenti, stando bene attente ad offrire qualsiasi variabile utile anche al costo di presentare modelli che differiscono tra loro per un solo piccolo dettaglio.
A ben guardare in un sistema HiFi il ruolo del Midwoofer è di primissimo piano, chiamato come è a riprodurre la banda più critica della intera gamma udibile, quella che contiene le voci umane e le fondamentali di quasi tutti gli strumenti a corda; una banda che una volta “sporcata” da una qualsiasi non linearità, restituirà sempre un qualche problema.
Questo aiuta a capire perché tante variabili, tante proposte così simili in un mercato che poi viene spesso anche definito “in crisi”.
Sica si affaccia ora in questo “terribile mercato” con un componente nuovissimo, evoluzione “naturale” dei suoi due-tre predecessori, dai quali eredita la struttura di base e dai quali si distacca per una serie di delicati aggiustamenti modulati ad hoc per portarlo da quel mondo “Professional” iniziale in quello “Studio Monitor” di ieri ed in quello finalmente Hi Fi di domani, quando appunto sarà disponibile al pubblico.
Si tratta di un componente “importante” in cui tutto quello che si poteva fare è stato fatto, tutto quello che si poteva estrarre è stato estratto, e tutto quello che si poteva scegliere è stato in qualche modo scelto, si è dato fondo a tutte le tecnologie disponibili, per mettere tutte le conoscenze, le passioni, e i gusti della intera azienda dentro un unico piccolo componente.
Di quei due “capostipiti” della serie; 5 F 1,5 CP e 5 N 1,5 PL (http://www.sica.it/media/Z002652C.pdf5420295aad199.pdf; http://www.sica.it/media/Z002650C.pdf541ff50e00c5f.pdf ) differenti per la tipologia del magnete eredita il nuovissimo cestello in alluminio (ora però a flangia allargata) con centratore di grandi dimensioni “in aria libera” e cerniera in gomma con tecnologia proprietaria “DAR”, soluzioni che oltre a minimizzare il picco di risposta all’estremo alto (tipico di una tradizionale cerniera in gomma a profilo convesso) permettono all’equipaggio mobile escursioni lineari consistenti (xmax arrivata ora a +/- 4,6 mm; xvar a +/- 6,8 mm) compensando in qualche modo l’indurimento della molla verso i limiti estremi della corsa, e mantenendo nel contempo una grande robustezza dell’insieme, fattore fondamentale per un piccolo woofer con bobina da 38 mm e potenza continua applicabile di 100 W.
Da quel 5 H 1,5 CP (http://www.sica.it/media/Z002655C.pdf54f9a538b7458.pdf) eredita le nuove caratteristiche fisiche, magnete più grande, foro di decompressione posteriore, massa aumentata, e nuova cupola parapolvere rovesciata.
Ora siamo al terzo step evolutivo (http://www.sica.it/media/Z002800.pdf) il più complesso, che a fronte di cambiamenti estetici seppur consistenti sul frontale quale quella flangia anteriore allargata (da 5,5” appunto) ha nei dettagli nascosti le principali novità, quelle che in una azienda vengono riservate ai prodotti “di riferimento”.
La novità più consistente e nascosta è l’adozione di un anello in rame nel traferro (dispositivo ben conosciuto dagli addetti ai lavori ma custodito con attenzione nelle “stanze chiuse”) che “al costo” di una lieve perdita nella densità del flusso magnetico nel traferro (sceso da 8,02 a 7,41) permette alla bobina mobile di continuare a “spingere” (contro il campo magnetico statico del generoso magnete ceramico) anche a frequenze molto più alte di quella che in aria libera sarebbe la sua naturale frequenza di taglio. Un semplice confronto tra le curve di impedenza dei due “cugini” mostra chiaramente le differenze sopra i 1000 Hz.
Il gran lavoro su sospensioni e membrana ha permesso oltre che come già detto di incrementare ancora l’escursione lineare dell’equipaggio mobile di linearizzare la risposta su una banda utile ora superiore alle 6 ottave!
La fs è scesa a 50,5 Hz ed il leggero aumento del fattore di merito (salito a 0,48) permette di adattare al meglio il carico posteriore a quelle tipiche del mondo HiFi.
La nuova flangia frontale maggiorata e rastremata (segno distintivo nella serie Studio Monitor per i nuovi componenti con anello in rame) contribuisce inoltre a contenere fenomeni di diffrazione dati dallo “scalino” del cestello sul pannello del diffusore in prossimità del Tw.
Siamo in un mercato complesso e variegato, in cui c’è spazio per pochi eletti ma anche per numerosissime “variabili di carattere”.
Carattere espresso nelle prestazioni e nella maniacale cura costruttiva, il tutto al prezzo di listino (al pubblico, acquistando direttamente dal produttore www.sonoraspeakers.it) di 55,30 € IVA esclusa.
Disponibile il datasheet dell’altoparlante Z002800
Piero Rossi