Sensibilitá ingresso amplificatore

Autore Topic: Sensibilitá ingresso amplificatore  (Letto 21904 volte)

Offline Andrea Donno

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Sensibilitá ingresso amplificatore
« il: 29 Novembre 2012, 10:28:02 »
Volevo dei chiarimenti o consigli su come usare al meglio questo dato per interfacciare al meglio una sorgente e l'amplificatore.


Da quel che so la sensibilitá di ingresso di un amplificatore é quel valore con il quale si ottiene il corretto funzionamento del suo primo stadio, e se il valore in ingresso é piú alto avremo un clipping giá a monte che sará indipendente dal gain dell'amplificatore.


La mia domanda é, in che modo usiamo quel valore riportato nel manuale dell'amplificatore?
é da prendere come valore efficace oppure di picco? meglio stare sopra o sotto quella soglia?


Grazie :)

Offline Francesco Rampazzo

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #1 il: 29 Novembre 2012, 11:48:24 »
da quel che so io il pre deve avere (tra le altre cose) una uscita di valore maggiore o uguale alla sensibilita' dell'ampli.
ciao

Offline Renato Giussani

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #2 il: 29 Novembre 2012, 17:39:11 »
Volevo dei chiarimenti o consigli su come usare al meglio questo dato per interfacciare al meglio una sorgente e l'amplificatore.


Da quel che so la sensibilitá di ingresso di un amplificatore é quel valore con il quale si ottiene il corretto funzionamento del suo primo stadio, e se il valore in ingresso é piú alto avremo un clipping giá a monte che sará indipendente dal gain dell'amplificatore.


La mia domanda é, in che modo usiamo quel valore riportato nel manuale dell'amplificatore?
é da prendere come valore efficace oppure di picco? meglio stare sopra o sotto quella soglia?


Grazie :)


La sensibilità di ingresso di un ampli viene dichiarata per un dato valore della potenza in uscita. Disolito la massima RMS, corrispondente ad un ben preciso valore di tensione.
Facendo il rapporto fra la tensione di uscita che ottiene quella potenza sul carico dichiarato (di solito 8 ohm) e la tensione di ingresso del dato di sensibilità si ha il guadagno dell'ampli, che naturalmente può essere espresso anche in dB.
Se ad esempio un ampli ha una potenza massima di 50 watt su 8 ohm, che vuol dire 20 Volt, e per fornire quella potenza gli servono 2 Volt in ingresso questo significa che guadagna 10 volte in tensione ovvero in dB:


20 x LOG(10) = 20 dB


Il pre che gli andrà abbinato deve avere uno stadio di uscita capace di  fornire almeno 2 Volt RMS prima di saturare, in modo di consentire il raggiungimento della potenza massima.
Ma anche il pre dovrà avere al suo ingresso una sorgente che possa fornire una tensione massima sufficiente a fargli fornire in uscita i 2 Volt richiesti.
Ammettiamo che il pre sia specificato proprio per 2 Volt di uscita (anche se magari di Volt indistorti massimi ne può fornire anche 10) e per tale risultato abbia una sensibilità di 200 mV (ovvero 0,2 V).
Il suo guadagno sarà allora pari a:


2/0,2= 10 volte


che come abbiamo visto equivale a 20 dB (in tensione)


Se gli colleghiamo una sorgente che gli fornisca nei picchi 400 mV indistorti, naturalmente il suo volume non dovrà mai essere portato al massimo, pena una uscita di 4 Volt e un clipping del finale di 6 dB (dato che tenterebbe di fornire 40 Volt, ma non essendone capace...).
Clipping che però non tutti percepirebbero (mentre le casse sì).

« Ultima modifica: 29 Novembre 2012, 17:40:26 da Renato Giussani »
Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno. (Oscar Wilde)

Offline Enzo Messina

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #3 il: 29 Novembre 2012, 21:47:11 »

La sensibilità di ingresso di un ampli viene dichiarata per un dato valore della potenza in uscita. Disolito la massima RMS, corrispondente ad un ben preciso valore di tensione.
Facendo il rapporto fra la tensione di uscita che ottiene quella potenza sul carico dichiarato (di solito 8 ohm) e la tensione di ingresso del dato di sensibilità si ha il guadagno dell'ampli, che naturalmente può essere espresso anche in dB.
Se ad esempio un ampli ha una potenza massima di 50 watt su 8 ohm, che vuol dire 20 Volt, e per fornire quella potenza gli servono 2 Volt in ingresso questo significa che guadagna 10 volte in tensione ovvero in dB:


20 x LOG(10) = 20 dB


Il pre che gli andrà abbinato deve avere uno stadio di uscita capace di  fornire almeno 2 Volt RMS prima di saturare, in modo di consentire il raggiungimento della potenza massima.
Ma anche il pre dovrà avere al suo ingresso una sorgente che possa fornire una tensione massima sufficiente a fargli fornire in uscita i 2 Volt richiesti.
Ammettiamo che il pre sia specificato proprio per 2 Volt di uscita (anche se magari di Volt indistorti massimi ne può fornire anche 10) e per tale risultato abbia una sensibilità di 200 mV (ovvero 0,2 V).
Il suo guadagno sarà allora pari a:


2/0,2= 10 volte


che come abbiamo visto equivale a 20 dB (in tensione)


Se gli colleghiamo una sorgente che gli fornisca nei picchi 400 mV indistorti, naturalmente il suo volume non dovrà mai essere portato al massimo, pena una uscita di 4 Volt e un clipping del finale di 6 dB (dato che tenterebbe di fornire 40 Volt, ma non essendone capace...).
Clipping che però non tutti percepirebbero (mentre le casse sì).



Ottima spiegazione, come sempre...  ;)

Ma volendo condensare il tutto con una frase, in stile Prof. di Elettronica delle scuole superiori, potremmo dire: "La sensibilità di un amplificatore è quel valore di tensione (RMS) che bisogna applicare in ingresso per ottenere la potenza massima in uscita (RMS, indistorta)".
« Ultima modifica: 29 Novembre 2012, 23:59:24 da Enzo Messina »
φ=(1+√5)/2=1,6180339887498948482045868343656381...

Offline Andrea Donno

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #4 il: 29 Novembre 2012, 23:08:56 »
Perfetto, Grazie a tutti! :)


era quello che pensavo anche io , ed a scuola mi avevano insegnato così.. poi girovagando su internet si leggono di cotte e di crude, ed ho voluto chiedere a voi per sicurezza :D

Offline Enzo Messina

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #5 il: 30 Novembre 2012, 00:01:12 »
E noi per sicurezza ti abbiamo risposto...  :D

 [YW]
φ=(1+√5)/2=1,6180339887498948482045868343656381...

Offline Alessandro Carocci

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #6 il: 30 Novembre 2012, 12:34:38 »
Quindi non avendo a disposizione i dati di uscita di un pre, questi si possono ricavare conoscendo il guadagno in dB e la sensibilità di ingresso... o sbaglio?
Solo gli stolti non cambiano idea

Offline Andrea Donno

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #7 il: 04 Dicembre 2012, 14:00:52 »
Se invece si usa, per esempio, l'uscita HDMI di un PC collegato ad un sintoamplificatore? si puó settare tranquillamente al massimo il volume del PC?

Offline Andrea Donno

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #8 il: 10 Dicembre 2012, 14:42:22 »
Tornando sull'analogico,
se la mia scheda audio del pc fornisce in uscita 1,2V rms (con il volume al massimo) .. questo vuol dire che se ho una canzone con una dinamica di 18dB ottengo in uscita 0.150 V rms, infatti (20 Log (1.2/0.150)= 18 dB ) e se ho un amplificatore con 150 mV di sensibilitá , va lasciato tutto cosí che lavora benissimo? :)

Offline Alessandro Carocci

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #9 il: 13 Febbraio 2013, 19:17:19 »
Tornando sull'analogico,
se la mia scheda audio del pc fornisce in uscita 1,2V rms (con il volume al massimo) .. questo vuol dire che se ho una canzone con una dinamica di 18dB ottengo in uscita 0.150 V rms, infatti (20 Log (1.2/0.150)= 18 dB ) e se ho un amplificatore con 150 mV di sensibilitá , va lasciato tutto cosí che lavora benissimo? :)

Scusa ma non credo di capire cosa intendi. Cos'è una dinamica di 18dB?
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Offline Francesco Rampazzo

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #10 il: 13 Febbraio 2013, 20:52:52 »

La sensibilità di ingresso di un ampli viene dichiarata per un dato valore della potenza in uscita. Disolito la massima RMS, corrispondente ad un ben preciso valore di tensione.
Facendo il rapporto fra la tensione di uscita che ottiene quella potenza sul carico dichiarato (di solito 8 ohm) e la tensione di ingresso del dato di sensibilità si ha il guadagno dell'ampli, che naturalmente può essere espresso anche in dB.
Se ad esempio un ampli ha una potenza massima di 50 watt su 8 ohm, che vuol dire 20 Volt, e per fornire quella potenza gli servono 2 Volt in ingresso questo significa che guadagna 10 volte in tensione ovvero in dB:


20 x LOG(10) = 20 dB


Il pre che gli andrà abbinato deve avere uno stadio di uscita capace di  fornire almeno 2 Volt RMS prima di saturare, in modo di consentire il raggiungimento della potenza massima.
Ma anche il pre dovrà avere al suo ingresso una sorgente che possa fornire una tensione massima sufficiente a fargli fornire in uscita i 2 Volt richiesti.
Ammettiamo che il pre sia specificato proprio per 2 Volt di uscita (anche se magari di Volt indistorti massimi ne può fornire anche 10) e per tale risultato abbia una sensibilità di 200 mV (ovvero 0,2 V).
Il suo guadagno sarà allora pari a:


2/0,2= 10 volte


che come abbiamo visto equivale a 20 dB (in tensione)


Se gli colleghiamo una sorgente che gli fornisca nei picchi 400 mV indistorti, naturalmente il suo volume non dovrà mai essere portato al massimo, pena una uscita di 4 Volt e un clipping del finale di 6 dB (dato che tenterebbe di fornire 40 Volt, ma non essendone capace...).
Clipping che però non tutti percepirebbero (mentre le casse sì).
sara' che oggi sono in vena di complimenti ma non credo di aver letto mai niente di cosi' chiaro.
faccio anch'io una domanda:
se l'amplificatore ha ingressi bilanciati e dalla potenza massima rms di uscita e dal guadagno ci siamo ricavati il valore della sensibilita' di 4volt rms (come esempio) come va interpretata?
4=(v+)-(v-)?
se per lo stesso finale utilizzo un adattatore sbilanciato/bilanciato (che praticamente portano a massa v-) significa che per ottenere la massima potenza devo applicare 8volt (in sbilanciato)?

Offline Alessandro Carocci

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #11 il: 13 Febbraio 2013, 21:43:28 »
La spiegazione di Renato è perfetta e credo di averla compresa. Mi rimane più difficile capire cos'è un brano musicale con una dinamica di 18 db...
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Offline Renato Giussani

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #12 il: 13 Febbraio 2013, 23:20:30 »
sara' che oggi sono in vena di complimenti ma non credo di aver letto mai niente di cosi' chiaro.
faccio anch'io una domanda:
se l'amplificatore ha ingressi bilanciati e dalla potenza massima rms di uscita e dal guadagno ci siamo ricavati il valore della sensibilità di 4volt rms (come esempio) come va interpretata?
4=(v+)-(v-)?
se per lo stesso finale utilizzo un adattatore sbilanciato/bilanciato (che praticamente portano a massa v-) significa che per ottenere la massima potenza devo applicare 8volt (in sbilanciato)?



Per cominciare ricordiamo questo:
http://www.renatogiussani.it/Forum_Hi-Fi_Emotions/Area_Galileo/Forum/risposte/Interfacciamento.htm


Poi, per fare prima copio e incollo da un altro forum:
"...per il discorso della tensione di uscita, per sua natura un pre bilanciato amplifica ambo i rami, quindi la tensione di uscita e' doppia rispetto ad un singolo ramo riferito a massa (esempio: bilanciato polo+ = 2V rispetto a massa, polo- = -2V rispetto a massa, swing segnale complessivo = 4V ; sbilanciato polo+ = 2V rispetto a massa, swing segnale complessivo = 2V), ma se la catena e' full balanced vera questo non dovrebbe comportare assolutamente nulla perche' l'ingresso balanced del finale dovrebbe avere una sensibilita' anch'essa doppia (i.e. in bilanciato raggiunge la pot max con 4V, in sbilanciato con 2V). se invece ci sono differenze, da qualche parte c'e' un elemento che non e' bilanciato vero."


Naturalmente le cose cambiano se collego una uscita sbilanciata ad un ingresso bilanciato fra il più e il meno, ad uno solo dei suoi ingressi o utilizzando un opportuno traslatore.
Se i 4 V presenti alla mia uscita sbilanciata li applico fra + e - dell'ingresso bilanciato avrò in uscita una tensione metà rispetto a quando allo stesso ingresso applicassi +4 V fra il + e la massa e -4 V fra il - e la stessa massa (ottenendo all'ingresso un segnale somma algebrica di 8 V).
Stessa cosa se i 4 V li applicassi fra un ingresso solo e la massa.

Utilizzando invece un traslatore sbilanciato<->bilanciato questo presenterà alla sua uscita una tensione dipendente dal suo rapporto di trasformazione.

A questo proposito, vedi anche:
http://www.giannicornara.net/pages/page_DIBox-i.htm
« Ultima modifica: 13 Febbraio 2013, 23:49:41 da Renato Giussani »
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Offline Francesco Rampazzo

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #13 il: 14 Febbraio 2013, 11:58:31 »
"se l'amplificatore ha ingressi bilanciati e dalla potenza massima rms di uscita e dal guadagno ci siamo ricavati il valore della sensibilita' di 4volt rms (come esempio) come va interpretata?
4=(v+)-(v-)?
se per lo stesso finale utilizzo un adattatore sbilanciato/bilanciato (che praticamente portano a massa v-) significa che per ottenere la massima potenza devo applicare 8volt (in sbilanciato)?"
 
provo a rispondermi cosi' mi dite se ho capito giusto:
se dai calcoli ricavo una sensibilita' di 4 volt, questa va intesa come livello di segnale riferito a massa (il segnale bilanciato che proviene dal pre necessario per ottenere la massima potenza dall'ampli avra' v+=4 volt, v-=-4volt e gnd=0volt)
se voglio ottenere la stessa potenza ma con un segnale sbilanciato (da applicare tra v+ e gnd) questo dovra' avere una tensione di 8 volt.
grazie della pazienza

Offline Renato Giussani

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Re:Sensibilitá ingresso amplificatore
« Risposta #14 il: 14 Febbraio 2013, 16:21:32 »
"se l'amplificatore ha ingressi bilanciati e dalla potenza massima rms di uscita e dal guadagno ci siamo ricavati il valore della sensibilita' di 4volt rms (come esempio) come va interpretata?
4=(v+)-(v-)?
se per lo stesso finale utilizzo un adattatore sbilanciato/bilanciato (che praticamente portano a massa v-) significa che per ottenere la massima potenza devo applicare 8volt (in sbilanciato)?"
 
provo a rispondermi cosi' mi dite se ho capito giusto:
se dai calcoli ricavo una sensibilita' di 4 volt, questa va intesa come livello di segnale riferito a massa (il segnale bilanciato che proviene dal pre necessario per ottenere la massima potenza dall'ampli avra' v+=4 volt, v-=-4volt e gnd=0volt)
se voglio ottenere la stessa potenza ma con un segnale sbilanciato (da applicare tra v+ e gnd) questo dovra' avere una tensione di 8 volt.
grazie della pazienza


Sembrerebbe che la sensibilità degli ingressi bilanciati dei finali (naturalmente per ottenere la loro potenza massima) ognuno la dichiari come gli pare.


Se si riferisce alla tensione del solo + o del solo - rispetto a massa, ovviamente dichiarerà la metà dello swing totale fra le due linee.
Fissiamo ad esempio 200 mV.
Collegando 200 mV ad una linea sola si otterranno in uscita -6 dB ( 1/4 della potenza) rispetto al collegamento di entrambe le linee, che si sommano ottenendo uno swing totale di 400 mV.


Immaginiamo di interporre, come avevi previsto tu, un traslatore fra l'uscita sbilanciata e l'ingresso bilanciato.


Immaginiamo ora anche che tale traslatore sia un trasformatore con rapporto di trasformazione 1:1 e presa centrale sul secondario.

Appare chiaro che per ottenere la potenza massima dovremo collegare al primario una tensione di 400 mV.
Se invece il traslatore avesse una presa centrale anche sul primario il suo rapporto di trasformazione fra metà dell'avvolgimento primario e il secondario totale non sarà più 1:1 ma 1:2 e quindi con 200 mV se ne otterranno 400 all'uscita del trafo, corrispondente all'ingresso bilanciato e quindi con 200 mV si otterrà comunque la potenza massima.
Insomma... Come avevo già ricordato, quando si collegano uscite sbilanciate ad ingressi sbilanciati o, viceversa, uscite bilanciate ad ingressi bilanciati, i numeri relativi alle tensioni d'uscita e alle sensibilità d'ingresso (fatto salvo che siano stati dichiarati da tecnici e non dal direttore commerciale) dovrebbero essere direttamente comparabili. Quando invece si cerca di collegare fra loro uscite ed ingressi non compatibili, magari tramite adattatori, bisogna ragionare un pochino da soli... ;)
« Ultima modifica: 14 Febbraio 2013, 19:31:59 da Renato Giussani »
Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno. (Oscar Wilde)