DSR e filtri

Gentile Amico,
vorrei porti due quesiti riguardanti la progettazione e la costruzione dei diffusori:
1 – Le auree regole della DSR sono sensibili al variare del tipo e della rapidità dei filtri crossover?
Mi spiego meglio: se invece di utilizzare un 12 dB/Oct. Butterworth, io volessi usare un 18 o un 24 dB/Oct. Linkwitz-Riley, devo calcolare le distanze tra i centri di emissione degli altoparlanti in maniera diversa?
2 – Quale materiale fono-assorbente si può usare in alternativa (che le somigli il più possibile) alla lana di vetro?

Ti ringrazio,
Teo Marini (Roma)


Quanto alla N.1, purtroppo per te e per Linkwitz devo dirti che io non amo utilizzare filtri ad alta pendenza.

L’ho fatto molto raramente e solo quando era praticamente indispensabile per motivi diversi, quale ad esempio un rapido taglio dell’estremo basso della banda affidata ad un tweeter, ove questa fosse molto ampia.

L’uso di filtri ad alta pendenza, nella mia esperienza, ha sempre evidenziato una notevole criticità nella messa a punto dei livelli di emissione relativi sia in asse che fuori asse.

Immagina di avere un woofer da 12″ ed un midrange da 2″ (come nelle ESB 100 LD, ad esempio) e di volerli incrociare a 600 Hz.

Ora immagina di riuscire a realizzare un crossover a 64 dB/ottava. La risposta del woofer finirà al suo estremo alto con una retta praticamente verticale e lo stesso farà quella del midrange, lato basso.

Ove le due risposte così ottenute avessero i livelli disallineati all’incrocio, nella risposta complessiva somma delle due si produrrebbe un brusco “scalino” certamente e facilmente udibile (anche ove il disallineamento fosse solo una frazione di dB) sotto forma di una spiacevole sensazione di “risonanza” più o meno come avviene con la risposta B4 dei Reflex.

Ma, attenzione… Ove anche (operando su prototipi da non dover riprodurre “in serie”) si riuscisse ad ottenere un allineamento dei livelli delle due vie praticamente perfetto in asse, basterebbe spostarsi fuori asse che, a causa delle differente dispersione dei due altoparlanti, il gradino potrebbe presentarsi di nuovo.

Anche se l’esempio dei 64 dB/ott è volutamente molto forzato, ti posso assicurare che già il 24 dB/ottava problemi simili all’ascolto tende a presentarli.

Invece, con un filtro, ad esempio, del 1° ordine (6 dB/ottava), grazie alla sovrapposizione ampia e graduale fra le risposte dei due altoparlanti questo pericolo (a prezzo di altri problemi che vanno sempre affrontati quando ci si trova in presenza di emissioni acustiche sovrapposte su un’ampia banda di frequenze) è almeno parzialmente scongiurato.

A questo punto, ricordando bene quali e quante problematiche ho dovuto affrontare e risolvere durante lo sviluppo delle mie NPS-1000, io credo di poter affermare che per riuscire ad ottenere, oltre ad una risposta globale esente da scalini udibili e ad un buon effetto DSR o NPS che sia, anche una buona invarianza della risposta globale in ambiente al variare della posizione di ascolto sia in orizzontale che in verticale, un uso attento di filtri a bassa pendenza sia altamente consigliabile.
Quanto al punto due “lana di vetro”, anche in questo caso la mia risposta è negativa: io non soffro di allergia o di altri fastidi quando la maneggio e sapendo bene che la stessa non è affatto cancerogena la utilizzo da sempre con grande soddisfazione.

In ESB alcuni degli operai addetti al riempimento delle casse utilizzavano leggeri guanti di cotone.

Ai tempi dell’Audiolab, avendo dovuto appaltare il riempimento a terzi (ma anche per motivi di costo), Lojodice ed io avevamo preferito impiegare fiocco acrilico. Ricordo che i volumi di fiocco necessari erano sostanzialmente differenti rispetto alla lana di vetro (più grandi) ma ad oggi non saprei stabilire nessuna tabella di conversione.