Crossover ESB 3000 DCM
Egr.Ing Giussani,
avrei necessità di avere lo schema elettrico del filtro delle DCM3000, in quanto sto per provare una biamplificazione con crossover esterno, ma non riesco a capire se l’unita UMA viene filtrata anche quando il selettore è su ext,oppure il segnale viene inviato integro.
In sostanza vorrei mettere uno stato solido filtrato con un crossover esterno sull’unita bassi e un valvolare sui medio alti, anch’esso filtrato elettronicamente.
Il dubbio è che ascoltando il medio quando è su ext mi sembra che gli arrivino tutte le frequenze , per cui se ciò accadesse anche all’unita UMA si danneggerebbe.
La mia ipotesi è che il segnale arrivi intero sul woofer e sul medio, ma che l’UMA continui a essere filtrata dal crossover interno anche quando il selettore posteriore è su ext.
Grazie anticipatamente.
Massimiliano Landi (Torino)
Gent. Sig. Landi,
purtroppo quando ho lasciato la ESB nel 1984 non no pensato di fotocopiare per usi futuri i filtri delle casse che avevo progettato. E forse non sarebbe nemmeno stato corretto farlo…
Però, quello che le posso dire sicuramente è che tutte le casse per le quali avevo previsto la possibilità della bi-amplificazione si attenevano ad una filosofia tecnica comune, che ora andrò ad esporre.
Quando la cassa è filtrata attraverso il crossover passivo interno, quest’ultimo si incarica di effettuare tutte e quattro le funzioni base che vengono normalmente affidate a tale tipo di filtro:
1) Filtraggio passa-basso/passa-banda/passa-alto come da scelte progettuali, dipendenti “anche” dal tipo di altoparlanti impiegati.
2) Attenuazione del livello di midrange e tweeter (dipendente dal “tipo di suono” che si vuole offrire e dalle caratteristiche degli altoparlanti, scelti sempre più efficienti del/i woofer cui sono abbinati).
3) Equalizzazione della risposta delle varie bande al fine di raggiungere la risposta Globale desiderata.
4) Rifasamento della emissione alla frequenza di incrocio e nel suo intorno (offset compresi), tale da consentire ampi spostamenti della posizione di ascolto anche in verticale, anche con casse che adottino per gli altoparlanti un allineamento verticale (oggi la stragrande maggioranza, 3000 DCM comprese).
Il crossover esterno che ho usato all’epoca per la messa a punto delle varie versioni bi-amplificabili era il D23 Pioneer:
“…Un Pioneer a quattro vie sul quale potevo scegliere la pendenza di intervento fra 6, 12 e 18 dB/Ott, nonché il livello di ciascuna via, naturalmente.
D-23 Active Crossover — The crossover frequencies were divided into low, mid-low, mid-high and high. The range of the crossover frequencies could be varied within these four groups with the upper row of control knobs. The four larger knobs in the center were the level controls. The six smaller knobs at the bottom of the panel were to adjust the slope.
The D-23 had impressive specifications, like all the Series 20 components. Its total harmonic distortion was a mere 0.005% between 20 Hz and 20 kHz. The signal to noise ratio was 100 dB IHF, A-rated.
The D-23 measured 16.56 inches wide, 5.90 inches high and 14.56 inches deep. It weighed 19 pounds, 3 ounces. The M.S.R. P. was $600.00.
Grafico della distribuzione spettrale della potenza in un segnale musicale. Utile per verificare la potenza nominale applicata ai componenti di un sistema multivia, al variare della banda ad essi affidata (ovvero, delle frequenze di taglio).
Il grafico ha già dimensioni ed orientamento appropriati per la stampa su un foglio A4.
Mentre per quanto riguarda il fattore di cresta (rapporto Peak/RMS) e la sua riduzione, partendo dal valore che normalmente viaggia attorno ai 16 dB con punte ad oltre 20 dB …omissis… Però ci si deve ricordare che ogni altoparlante ha la sua curva di risposta, che comporta anche rotazioni di fase, ed è montato con un certo offset rispetto agli altri. Non dimenticando anche le rotazioni dipendenti dalle diverse distanze di ascolto dai vari componenti se questi non sono coincidenti (da cui dipendono anche le varie “finestre di ascolto” agli incroci. Vedi anche qui: Filtri di crossover e dispersione)
Con i filtri passivi la funzione di filtraggio, quella di equalizzazione e quella di rifasamento vengono normalmente attuate da una unica rete, che deve essere ottimizzata per tutti e tre i target contemporaneamente.
Nel caso del Pioneer, oltre a scegliere la pendenza dei tagli in maniera indipendente per le tre vie, nonché regolare opportunamente i livelli e le fasi dei vari trasduttori, io gli associavo anche un equalizzatore a terzi ed un parametrico e controllavo il risultato con il Real-Time B&K…”
Tornando alle nostre 3000 DCM…
Le scelte che feci per la versione bi-amplificabile furono simili a quelle che può desumere anche dall’esame dei filtri pubblicati qui a fianco.
Dunque, nel caso delle 7/06:
– Per quanto riguarda il woofer, il suo filtro passivo veniva totalmente escluso (ma nelle 3000 DCM non è detto che non rimanesse comunque qualcosa).
– Per quanto riguarda il midrange-basso, veniva escluso solo il filtraggio passa-alto costituito da C3 e C4 (e venivano alterati i valori degli altri componenti per non influire anche su altri parametri).
– L’unità medio-alti invece conservava il suo filtro al completo.
Ricordo che, scelta la frequenza di incrocio e l’ordine del filtro per la bi-amplificazione con il D23, facemmo costruire dalla Outline di Brescia un filtro attivo che riproducesse il taglio prescelto, che mi pare fosse del 2° ordine (12 dB/ottava) e con frequenza compresa fra i 500 e gli 800 Hz…
Ciò detto, posso concludere che la probabilità che anche nelle 3000 DCM la circuitazione originale prevedesse una commutazione, fra il pilotaggio totalmente passivo e quello bi-amplificato, molto simile a quella proposta dal filtro delle 7/06 è elevatissima.
Tenga presente che la sua sensazione all’ascolto, che il medio-basso con il commutatore su Ext non sia filtrato, potrebbe anche essere causata dalla eliminazione del solo passa-alto come sulle 7/06.
Io non posso però sapere se qualcuno, durante tutto il periodo trascorso dalla produzione delle sue 3000 DCM alla loro condizione attuale, abbia o meno alterato qualcosa al loro interno, magari allo scopo di poter impiegare una multi-amplificazione totale (esistono oggi degli apparecchi che lo consentirebbero senza controindicazioni, potendosi incaricare “in esterni” anche di tutte le funzioni che io all’epoca avevo dovuto lasciare in carico ad alcuni elementi passivi interni)…