Impariamo a conoscere il Violino, le parti che lo compongono e le loro funzioni. – seconda parte –
Per conoscere meglio questo meraviglioso strumento… e scoprirne alcuni segreti!
SECONDA PARTE
In questa puntata descriveremo le parti principali che compongono il violino al fine di comprenderne la specifica funzione svolta.
Piano armonico o tavola
Per la costruzione della tavola armonica si utilizzano i seguenti legni: abete rosso o picea excelsa e abies pectinata; essi appartengono alla famiglia delle conifere.
La struttura fisica della tavola armonica è determinante per ciò che riguarda il suono di uno strumento e deve riunire in se le seguenti caratteristiche strutturali: armonizzazione delle curve, spessori in relazione con la densità del legno, altezza e configurazione delle curve e impostazione perfetta delle effe.
La sua funzione principale è quella di ampliare le vibrazioni delle corde, trasmesse per contatto attraverso il ponticello.
La catena
La catena è parte integrante della tavola armonica.
Essa rappresenta la colonna vertebrale dello strumento costituendone il sistema nervoso dello stesso; è collocata in modo da risultare equidistante dall’anima rispetto all’asse longitudinale dello strumento, cioè in corrispondenza della base sinistra del ponticello.
Essa consiste in una asse di legno, che deve avere le stesse caratteristiche del legno utilizzato nella costruzione della tavola armonica al fine di dare consistenza a quest’ultima nel settore che corrisponde alle corde gravi 3^ e 4^, sostenere in parte la pressione delle corde e organizzare una tensione proporzionata e condizionata al sistema vibratorio.
Viene chiamata anche “barra dei bassi” per questa propensione a trasmettere le vibrazioni più gravi a tutta la superficie della tavola.
L’anima
Essa consiste in un piccolo cilindro allungato, di legno con caratteristiche simili il più possibile a quelle della tavola armonica, proporzionato allo strumento.
Per il violino il suo diametro sarà di circa 6 mm., per la viola di circa 7 mm., per il violoncello di circa 12 mm. e per il contrabbasso di circa 19 mm.
Le sue funzioni acustiche sono, nello strumento ad arco, d’importanza fondamentale; la principale è quella di trasmettere con lo stesso impulso le vibrazioni radiali della tavola armonica alla tavola inferiore ( o fondo); per la sua forma e natura la si può considerare come l’unico punto di contatto fra le due tavole, infatti, è proprio attraverso le sue fibre che le vibrazioni passano dalla tavola armonica al fondo.
La sua esatta collocazione, dal punto di vista teorico, non esiste; nella pratica la si colloca a 3-5 mm. di distanza dal piedino destro del ponticello.
La tavola inferiore o fondo, fasce, manico e chiocciola o riccio
Per la costruzione dei suddetti elementi si utilizzano i seguenti legni: pseudo platanus o acero campestre.
La tavola inferiore, o fondo, ha funzioni meccaniche, acustiche ed estetiche.
Per ciò che concerne l’aspetto prettamente meccanico essa deve formare una struttura solida con il resto dello strumento; dal punto di vista acustico ha il compito di ricevere le vibrazioni della tavola armonica per trasmissione diretta dell’anima e riprodurle, con energia e sincronizzazione assoluta con la tavola armonica, in stretta collaborazione acustica con il volume d’aria contenuta nello strumento.
Le fasce svolgono una funzione strutturale che determina la distanza fra le due tavole: stabiliscono le superfici di contatto mediante le cosiddette controfasce su cui si incollano le tavole e determinano il volume d’aria contenuto nello strumento; quest’ultimo fattore concorre alla determinazione del timbro del suono e le sue principali caratteristiche.
Il manico viene ricavato da un blocco di acero di taglio radiale della stessa pianta del fondo o il più similare possibile.
La direzione della marezzatura (venatura) è quella stessa delle fasce.
Sul manico sarà incollata la tastiera.
Il manico comprende anche la chiocciola ed il cavigliere.
La chiocciola ha una funzione puramente estetica, nella esecuzione della quale il liutaio può esprimere con più libertà, anche se entro certi limiti, la sua sensibilità ed il suo talento artistico.
Ai piedi della chiocciola è situato il cavigliere o cassetta dei chiavistelli, bischeri o piroli, una cavità praticata nel legno per consentire il montaggio delle corde; esse vengono inserite nei fori dei piroli mediante i quali ne è consentita la regolazione e quindi l’accordatura.
La cordiera
La cordiera trattiene i capi delle quattro corde del violino da una parte e dall’altra è a sua volta trattenuta dal bottone mediante un laccio, detto staffa, che passa sul reggicordiera.
Essa si trova in sospensione e non tocca la tavola armonica.
Il materiale usato è solitamente legno d’ebano, ma può essere di bosso, palissandro, pero o acero.
La staffa
E’ il filo di collegamento della cordiera col bottone.
Anticamente era di minugia, rame o ferro, ora è di nylon filettato che fa capo a due dadi che restano nascosti nell’incavo della cordiera e che servono a regolare la lunghezza.
Il reggicordiera o capotasto inferiore
Esso può considerarsi una parte della montatura anche se è incastrato nel bordo della tavola.
La sua funzione è quella di sopportare la tensione esercitata dalla staffa della cordiera quando le corde sono tese oltre a quella di tenere sufficientemente sollevata la cordiera perché non tocchi
mai la tavola.
Esso è in legno duro, quasi sempre ebano ma anche palissandro o, più raramente, di osso.
Il bottone
Esso è un elemento della montatura tornito troncoconico in ebano, bosso o palissandro che serve ad ancorare la cordiera allo strumento mediante la staffa.
Esso trova sede nel blocchetto inferiore, al centro delle fasce e sulla mezzaria dello strumento.
Esso fa parte della montatura dello strumento e ha lo scopo di trasmettere le vibrazioni delle corde alla tavola.
E’ in legno di acero platanoide (con raggi midollari molto evidenti), normalmente in commercio in forma semilavorata, sulla quale si dovrà intervenire per l’assestamento dei piedini onde ottenere la loro perfetta aderenza alla tavola, per l’appropriata curvatura della sua sommità ed il suo spessore.
La distanza tra le corde SOL e MI deve essere di 33-34 mm.
Ponticello e relative misure:
H = 33 mm.
D = 41 mm.
G = 1.2 mm.
F = 4 mm.
La ‘effe’
Le effe o bocche sonore hanno la funzione importantissima di fornire al volume di aria contenuto nella cassa armonica una comunicazione diretta con l’esterno, favorire la modulazione dei suoni relativi al volume di aria vibrante nella cassa armonica, definire il timbro di suono dello strumento e la funzione infine di originare, in tutta la superficie della tavola armonica, molti settori flessibili capaci di obbedire ai minimi impulsi.
Le cosiddette tacche presenti alla metà delle effe, indicano la linea dei punti di appoggio dei piedini del ponticello, dove troviamo il centro di gravità della superficie del piano armonico e dove vengono generate le vibrazioni.
La tastiera
Il nome stesso ne indica la funzione: il dito vi preme sopra la corda per ricavare la nota.
Infatti premendo la corda sulla tastiera se ne può via via accorciare la lunghezza vibrante ottenendo un suono via via più acuto.
La tastiera deve essere realizzata con legno duro ( ebano) perché con l’uso, le corde premute sempre in determinate posizioni, ne potrebbero incidere la superficie, con conseguenze disastrose per il suono.
E’ fondamentale che la tastiera corrisponda rigorosamente alle misure caratteristiche poiché la mano e le dita del violinista vi si adattino con la massima facilità, anche perché, mancando la tastatura come sulla chitarra, le note vengono trovate con un preciso studio della posizione della mano sul manico del violino.
Il capotasto superiore
Al limite della tastiera, dalla parte del riccio, si trova il capotasto.
Esso consiste in una barretta d’ebano su cui si appoggiano le corde e delimita, col ponticello, la perfetta lunghezza del segmento vibrante delle corde: il cosiddetto diapason.
Così come per il ponticello e la tastiera la sua curvatura risulta inclinata verso la mano e l’archetto e ciò anche in funzione della diversità dei diametri delle corde che vi si poggiano.
La distanza sul capotasto tra le due corde estreme, il MI e il SOL, è fissata per convenzione internazionale in 17,5 mm., spaziatura netta a corde montate.
I piroli
I piroli hanno funzioni puramente meccaniche ed estetiche, però è importante che il loro funzionamento sia perfetto.
Un difettoso assestamento dei piroli può alterare o falsare la tensione delle corde ed esasperare lo strumentista.
Sono costituiti d’ebano, bosso, palissandro, pero o giuggiolo, a forma troncoconica e devono corrispondere esattamente alle rispettive sedi ricavate nel cavigliere ovvero nelle ganasce.
Nella prossima puntata alcuni accenni a Viola e Violoncello ed utili consigli sulla manutenzione degli strumenti ad arco.
A presto!
Saverio Denitto
Prima puntata: Impariamo a conoscere il Violino, le parti che lo compongono e le loro funzioni. – prima parte –
Terza puntata: Impariamo a conoscere il Violino, le parti che lo compongono e le loro funzioni. – terza parte –